• FASCICOLO SANITARIO ELETTRONICO, IL PUNTO DELLA SITUAZIONE

    Il fascicolo sanitario elettronico (FSE) è uno strumento di controllo dei corpi dei cittadini e la raccolta dei dati, soprattutto genetici, è funzionale agli interessi delle grandi corporazioni farmaceutiche con le quali il governo italiano collabora. Il fascicolo sanitario elettronico contiene tutti i dati riguardanti visite, ricoveri, interventi, prescrizioni, analisi cliniche e vi è anche una specifica sezione farmaceutica in cui sono riportati i dati riguardanti la prescrizione e l’acquisto di farmaci. Tutti gli operatori sanitari sono obbligati ad alimentare il FSE, anche quelli privati.
    Per chi vuole mantenere la riservatezza dei propri dati è essenziale, quindi, negare l’accesso al fascicolo sanitario elettronico, accesso che può avvenire da parte di altri operatori sanitari oppure, il che è l’elemento più inquietante, da parte delle pubbliche autorità nell’ambito delle esigenze di profilassi internazionale, cioè delle misure destinate alla prevenzione e gestione delle epidemie e pandemie.

    Le procedure da seguire sono due.

    La prima è la cancellazione dei dati anteriori al 19 maggio 2020. Si tratta di una facoltà prevista dall’art. 12 del DL 179/2012 e dai decreti attuativi (DM 7.09.2023 e 11.04.2024) che potrà essere esercitata entro il 30 giugno 2024. Non è necessario avere lo SPID o la CIE per l’opposizione.

    La cancellazione si effettua accedendo a questo sito:

    https://fascicolosanitario.sanita.finanze.it/FseOpposizionePregressoCittadinoFree/pages/includes/free/opposizioneRicercaFree.xhtml

    Chi vuole utilizzare lo SPID o la CIE (ma non è necessario) può usare questo sito:

    https://sistemats1.sanita.finanze.it/portale/area-riservata-cittadino

    Esercitando il diritto di opposizione al pregresso si vieta l’alimentazione del fascicolo sanitario elettronico con tutti i dati anteriori al 19 maggio 2020.

    Per i dati successivi è necessario revocare tutti i consensi alla consultazione del fascicolo sanitario elettronico. Questa procedura si può effettuare accedendo al sito della propria regionale partendo da questa pagina:

    https://www.fascicolosanitario.gov.it/fascicoli-regionali

    ma in generale l’accesso online è possibile solo a chi è titolare di SPID, CIE o a chi ha attivato la propria tessera sanitaria. Si tratta in generale di opzioni che è meglio evitare.

    Pertanto, occorrerà recarsi allo sportello della propria ASL di appartenenza per revocare di persona il consenso all’accesso al fascicolo sanitario elettronico.

    La revoca dei consensi è disciplinata dall’art. 8 del DM 7.09.2023.
    Anzitutto si stabilisce che la consultazione del fascicolo da parte di persone diverse dall’interessato e dall’operatore sanitario che ha inserito i dati nel FSE è possibile solo dopo che il paziente ha preso visione dell’informativa sulla riservatezza dei dati (c.d. “privacy”) e dopo la prestazione di un consenso libero, specifico, informato, inequivocabile e riferito alle singole categorie di dati. Per i minori il consenso viene concesso o negato dai genitori. Si può nominare un delegato per il rilascio o la revoca dei consensi. È possibile esercitare il diritto all’oscuramento dei dati sia in via generale sia in occasione delle singole prestazioni di servizi sanitari.

    È opportuno revocare i consensi per le finalità di: - diagnosi, cura e riabilitazione, - prevenzione, - profilassi internazionale ivi compresa la somministrazione di vaccini o di profilassi obbligatorie o raccomandate per soggetti diretti all'estero.

    L’oscuramento riguarderà ovviamente i terzi; l’interessato può sempre accedere al proprio FSE.

    La revoca del consenso non pregiudica l'erogazione delle prestazioni sanitarie.

    Per maggiori approfondimenti si può leggere il vademecum pubblicato sul sito.
    FASCICOLO SANITARIO ELETTRONICO, IL PUNTO DELLA SITUAZIONE Il fascicolo sanitario elettronico (FSE) è uno strumento di controllo dei corpi dei cittadini e la raccolta dei dati, soprattutto genetici, è funzionale agli interessi delle grandi corporazioni farmaceutiche con le quali il governo italiano collabora. Il fascicolo sanitario elettronico contiene tutti i dati riguardanti visite, ricoveri, interventi, prescrizioni, analisi cliniche e vi è anche una specifica sezione farmaceutica in cui sono riportati i dati riguardanti la prescrizione e l’acquisto di farmaci. Tutti gli operatori sanitari sono obbligati ad alimentare il FSE, anche quelli privati. Per chi vuole mantenere la riservatezza dei propri dati è essenziale, quindi, negare l’accesso al fascicolo sanitario elettronico, accesso che può avvenire da parte di altri operatori sanitari oppure, il che è l’elemento più inquietante, da parte delle pubbliche autorità nell’ambito delle esigenze di profilassi internazionale, cioè delle misure destinate alla prevenzione e gestione delle epidemie e pandemie. Le procedure da seguire sono due. La prima è la cancellazione dei dati anteriori al 19 maggio 2020. Si tratta di una facoltà prevista dall’art. 12 del DL 179/2012 e dai decreti attuativi (DM 7.09.2023 e 11.04.2024) che potrà essere esercitata entro il 30 giugno 2024. Non è necessario avere lo SPID o la CIE per l’opposizione. La cancellazione si effettua accedendo a questo sito: https://fascicolosanitario.sanita.finanze.it/FseOpposizionePregressoCittadinoFree/pages/includes/free/opposizioneRicercaFree.xhtml Chi vuole utilizzare lo SPID o la CIE (ma non è necessario) può usare questo sito: https://sistemats1.sanita.finanze.it/portale/area-riservata-cittadino Esercitando il diritto di opposizione al pregresso si vieta l’alimentazione del fascicolo sanitario elettronico con tutti i dati anteriori al 19 maggio 2020. Per i dati successivi è necessario revocare tutti i consensi alla consultazione del fascicolo sanitario elettronico. Questa procedura si può effettuare accedendo al sito della propria regionale partendo da questa pagina: https://www.fascicolosanitario.gov.it/fascicoli-regionali ma in generale l’accesso online è possibile solo a chi è titolare di SPID, CIE o a chi ha attivato la propria tessera sanitaria. Si tratta in generale di opzioni che è meglio evitare. Pertanto, occorrerà recarsi allo sportello della propria ASL di appartenenza per revocare di persona il consenso all’accesso al fascicolo sanitario elettronico. La revoca dei consensi è disciplinata dall’art. 8 del DM 7.09.2023. Anzitutto si stabilisce che la consultazione del fascicolo da parte di persone diverse dall’interessato e dall’operatore sanitario che ha inserito i dati nel FSE è possibile solo dopo che il paziente ha preso visione dell’informativa sulla riservatezza dei dati (c.d. “privacy”) e dopo la prestazione di un consenso libero, specifico, informato, inequivocabile e riferito alle singole categorie di dati. Per i minori il consenso viene concesso o negato dai genitori. Si può nominare un delegato per il rilascio o la revoca dei consensi. È possibile esercitare il diritto all’oscuramento dei dati sia in via generale sia in occasione delle singole prestazioni di servizi sanitari. È opportuno revocare i consensi per le finalità di: - diagnosi, cura e riabilitazione, - prevenzione, - profilassi internazionale ivi compresa la somministrazione di vaccini o di profilassi obbligatorie o raccomandate per soggetti diretti all'estero. L’oscuramento riguarderà ovviamente i terzi; l’interessato può sempre accedere al proprio FSE. La revoca del consenso non pregiudica l'erogazione delle prestazioni sanitarie. Per maggiori approfondimenti si può leggere il vademecum pubblicato sul sito.
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  • *CHIAMATA DAVANTI ALLA RAI DI MILANO - C.SO SEMPIONE 27* - *DOMENICA 7 APRILE - ORE 15**
    per tutti coloro che pensano che il servizio pubblico RAI non informi correttamente i cittadini a scapito della VERITÀ, DELLA NOSTRA VITA E LIBERTÀ
    *RITROVO - SIT IN ORE 15 e preparazione cartelli per chi ne fosse sprovvisto*
    *Ore 15,45 corteo in fila indiana fino al teatro Burri di Parco Sempione*
    *Ore 16,15 letture dal palco, interventi* circa la censura, disinformazione e propaganda in vari ambiti
    Chiediamo che ciascuno porti un cartello, di cui si assume la responsabilità, (o se sprovvisto un testo che potrà trascrivere su cartelli bianchi che abbiamo preparato) dove denuncerà le omissioni di servizio pubblico della RAI.
    L'invito è rivolto a cittadini, associazioni, giornalisti, personale RAI e studenti. Non possiamo rimanere indifferenti o rassegnati! Vi aspettiamo!
    Per info: 375-7820334 -
    clnresistenzamilano@proton.me
    Scenario: https://www.scenario.press/pages/CLNMilano
    Telegram: CLN Milano Informami
    🔻🔺🔻🔺🔻🔺🔻🔺🔻 👉 *CHIAMATA DAVANTI ALLA RAI DI MILANO - C.SO SEMPIONE 27* - *DOMENICA 7 APRILE - ORE 15** 👉per tutti coloro che pensano che il servizio pubblico RAI non informi correttamente i cittadini a scapito della VERITÀ, DELLA NOSTRA VITA E LIBERTÀ 👉 *RITROVO - SIT IN ORE 15 e preparazione cartelli per chi ne fosse sprovvisto* 👉 *Ore 15,45 corteo in fila indiana fino al teatro Burri di Parco Sempione* 👉 *Ore 16,15 letture dal palco, interventi* circa la censura, disinformazione e propaganda in vari ambiti 👉 Chiediamo che ciascuno porti un cartello, di cui si assume la responsabilità, (o se sprovvisto un testo che potrà trascrivere su cartelli bianchi che abbiamo preparato) dove denuncerà le omissioni di servizio pubblico della RAI. 👉 L'invito è rivolto a cittadini, associazioni, giornalisti, personale RAI e studenti. Non possiamo rimanere indifferenti o rassegnati! Vi aspettiamo! 👉Per info: 375-7820334 - clnresistenzamilano@proton.me Scenario: https://www.scenario.press/pages/CLNMilano Telegram: CLN Milano Informami
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  • CHIAMATA DAVANTI ALLA RAI DI MILANO - C.SO SEMPIONE 27 - DOMENICA 7 APRILE - ORE 15*
    per tutti coloro che pensano che il servizio pubblico RAI non informi correttamente i cittadini a scapito della VERITÀ, DELLA NOSTRA VITA E LIBERTÀ
    RITROVO - SIT IN ORE 15 e preparazione cartelli per chi ne fosse sprovvisto
    Ore 15,45 corteo in fila indiana fino al teatro Burri di Parco Sempione
    Ore 16,15 letture dal palco, interventi circa la censura, disinformazione e propaganda in vari ambiti
    Chiediamo che ciascuno porti un cartello, di cui si assume la responsabilità, (o se sprovvisto un testo che potrà trascrivere su cartelli bianchi che abbiamo preparato) dove denuncerà le omissioni di servizio pubblico della RAI.
    L'invito è rivolto a cittadini, associazioni, giornalisti, personale RAI e studenti. Non possiamo rimanere indifferenti o rassegnati! Vi aspettiamo!
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  • Human Rights Watch dénonce la censure systémique de Meta contre les Palestiniens .

    La maison mère de #Facebook et #Instagram est accusée de "réduire au silence" des contenus propalestiniens , dans un rapport publié jeudi.

    "Les politiques et systèmes de modération de contenus de Meta réduisent de plus en plus au silence les voix en faveur de la Palestine", écrit HRW dans son dossier de 51 pages.

    Le rapport d'écrit un éventail de pratiques qu'elle conteste : la suppression de contenus, la suspension ou suppression de comptes, l'incapacité d'interagir avec les contenus ou encore l'incapacité de suivre ou de marquer des comptes.

    « La censure par Meta de certains contenus en faveur de la Palestine est particulièrement nocive dans une période de terribles atrocités et de répression qui étouffent déjà les voix des Palestiniens  », a déclaré Deborah Brown, directrice adjointe par intérim de la division Technologies et droits humains de HRW, citée dans le communiqué de l'ONG.

    #ZionistPropagandaMachine #IsraelLies
    #FreePalestine #Genocide_in_Gaza

    Human Rights Watch denuncia la censura sistemica di Meta contro i palestinesi .

    la società madre di #facebook e #instagram è accusata di “mettere a tacere” i contenuti filo-palestinesi , in un rapporto pubblicato giovedì.

    “Le politiche di Meta e i sistemi di moderazione dei contenuti stanno mettendo sempre più a tacere le voci a favore della Palestina”, scrive hrw nel suo documento di 51 pagine.

    il rapporto descrive una serie di pratiche che contesta: la rimozione di contenuti, la sospensione o la cancellazione di account, l'impossibilità di interagire con i contenuti o anche l'impossibilità di seguire o contrassegnare gli account.

    “La censura di Meta su alcuni contenuti filo-palestinesi è particolarmente dannosa in un periodo di terribili atrocità e repressione che stanno già sopprimendo la voce dei palestinesi ”, ha affermato Deborah Brown, vicedirettore ad interim della tecnologia e dei diritti umani di HRW, citato in il comunicato stampa della ONG.

    https://twitter.com/tintouche92i/status/1738106139114459567?t=svWg2YTm6E-8qEcKAOC2jw&s=19
    🔴🇵🇸Human Rights Watch dénonce la censure systémique de Meta contre les Palestiniens 🇵🇸. La maison mère de #Facebook et #Instagram est accusée de "réduire au silence" des contenus propalestiniens 🇵🇸, dans un rapport publié jeudi. "Les politiques et systèmes de modération de contenus de Meta réduisent de plus en plus au silence les voix en faveur de la Palestine", écrit HRW dans son dossier de 51 pages. Le rapport d'écrit un éventail de pratiques qu'elle conteste : la suppression de contenus, la suspension ou suppression de comptes, l'incapacité d'interagir avec les contenus ou encore l'incapacité de suivre ou de marquer des comptes. « La censure par Meta de certains contenus en faveur de la Palestine est particulièrement nocive dans une période de terribles atrocités et de répression qui étouffent déjà les voix des Palestiniens 🇵🇸 », a déclaré Deborah Brown, directrice adjointe par intérim de la division Technologies et droits humains de HRW, citée dans le communiqué de l'ONG. #ZionistPropagandaMachine #IsraelLies #FreePalestine #Genocide_in_Gaza 🇵🇸Human Rights Watch denuncia la censura sistemica di Meta contro i palestinesi 🇵🇸. la società madre di #facebook e #instagram è accusata di “mettere a tacere” i contenuti filo-palestinesi 🇵🇸, in un rapporto pubblicato giovedì. “Le politiche di Meta e i sistemi di moderazione dei contenuti stanno mettendo sempre più a tacere le voci a favore della Palestina”, scrive hrw nel suo documento di 51 pagine. il rapporto descrive una serie di pratiche che contesta: la rimozione di contenuti, la sospensione o la cancellazione di account, l'impossibilità di interagire con i contenuti o anche l'impossibilità di seguire o contrassegnare gli account. “La censura di Meta su alcuni contenuti filo-palestinesi è particolarmente dannosa in un periodo di terribili atrocità e repressione che stanno già sopprimendo la voce dei palestinesi 🇵🇸”, ha affermato Deborah Brown, vicedirettore ad interim della tecnologia e dei diritti umani di HRW, citato in il comunicato stampa della ONG. https://twitter.com/tintouche92i/status/1738106139114459567?t=svWg2YTm6E-8qEcKAOC2jw&s=19
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  • "Poteri sovranazionali tendono a prevalere ed imporsi sul processo democratico"
    SCENARIO può essere il forum pubblico e lo strumento di discussione di gruppi e persone che si oppongono a questa deriva totalitaria.
    Assieme alle pagine personali di idee, opinioni e stili di vita anche proposte politiche e testimonianze di verità.
    Confidiamo nella tua partecipazione
    scenario.press staff - 11 settembre '23

    "Supranational powers tend to prevail and impose themselves bypassing the democratic process."
    SCENARIO can be the public forum and the tool for discussion of people and groups who oppose this totalitarian drift.
    Along with personal pages of ideas, opinions and lifestyles, there are also political proposals and testimonies of truth.
    We trust in your participation.
    Scenario.press Staff - September 11, 23
    "Poteri sovranazionali tendono a prevalere ed imporsi sul processo democratico" SCENARIO può essere il forum pubblico e lo strumento di discussione di gruppi e persone che si oppongono a questa deriva totalitaria. Assieme alle pagine personali di idee, opinioni e stili di vita anche proposte politiche e testimonianze di verità. Confidiamo nella tua partecipazione scenario.press staff - 11 settembre '23 "Supranational powers tend to prevail and impose themselves bypassing the democratic process." SCENARIO can be the public forum and the tool for discussion of people and groups who oppose this totalitarian drift. Along with personal pages of ideas, opinions and lifestyles, there are also political proposals and testimonies of truth. We trust in your participation. Scenario.press Staff - September 11, 23
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  • IL TAR LAZIO E LO SCARICABARILE DELLA SCIENZA

    Con una sentenza alquanto bizzarra il TAR del Lazio (https://www.giustizia-amministrativa.it/portale/pages/istituzionale/visualizza) ha respinto il ricorso di un gruppo di operatori sanitari, assistiti da un valente collegio di difesa, che avevano chiesto ad AIFA l’accesso alla documentazione scientifica, presentata dalle case farmaceutiche, atta a dimostrare che i cosiddetti “vaccini” contro il morbo Covid-19 sono sicuri ed efficaci.
    Facciamo un passo indietro. Quando AIFA ha autorizzato l’immissione in commercio dei ben noti sieri sperimentali ha previsto, come sembrerebbe ovvio, che entro determinate date le case farmaceutiche presentassero degli studi clinici per confermare l’efficacia e la sicurezza dei farmaci in questione. La determina per il ben noto Pfizer-Comirnaty è consultabile sul sito ufficiale degli “scienziati” governativi: https://www.aifa.gov.it/documents/20142/1281388/DETERMINA_154-2020_COMINRATY.pdf. Le altre determine sono sostanzialmente identiche.
    Gli operatori sanitari della causa decisa dal TAR Lazio, visto che sono stati obbligati ad inocularsi il siero sotto la minaccia di perdere il posto di lavoro o il diritto di esercitare la propria professione, hanno presentato un’istanza di accesso civico agli atti della pubblica amministrazione chiedendo ad AIFA di dare loro una copia degli studi in questione. AIFA, dopo aver tentato di resistere con una serie di cavilli procedurali, ha ammesso di non essere in possesso degli studi chiesti dai ricorrenti perché li avrebbe EMA, cioè la European Medicines Agency, l’equivalente europeo di AIFA. L’agenzia nostrana, così traspare dalla sentenza del TAR, non ne avrebbe nemmeno una copia: è all’oscuro degli studi sulla sicurezza e l’efficacia dei “vaccini” che pure continua a raccomandare, per sentito dire, si può concludere: perché glielo assicura EMA.
    Facile, si dirà. Basta chiedere gli studi direttamente alla fonte. Peccato che un altro gruppo di avvocati ci avesse già provato. Per sentirsi rispondere che gli studi sulla sicurezza e l’efficacia dei “vaccini” anti Covid-19 sarebbero coperti dal segreto militare: https://notizie.virgilio.it/segreto-militare-sui-vaccini-report-sulla-sicurezza-negati-dall-ema-quali-sono-i-motivi-1529045

    Si chiude così il cerchio dello scaricabarile.
    La Consulta ci ha detto che le autorità scientifiche ufficiali, come l’AIFA, sono infallibili e depositarie della verità. Se, quindi, queste autorità certificano che i vaccini sono sicuri ed efficaci il loro responso non può essere messo in dubbio.
    Le autorità scientifiche certificano la sicurezza e l’efficacia dei vaccini non perché lo hanno verificato, ma perché glielo ha raccontato EMA, tant’è che il TAR Lazio ha ufficialmente certificato che non sono in possesso dello straccio di un documento attestante che i sieri funzionino e non facciano male alla salute.
    L’EMA non è disponibile a pubblicare alcun documento perché i vaccini sono materia di segreto militare.
    Chi ne ha fatto le spese sono i tanti cittadini che, fidandosi di istituzioni corrotte e disoneste, hanno scelto di inocularsi con dei prodotti di cui non si sa nulla. Nemmeno Pfizer si fidava dei suoi stessi prodotti, visto che in una recente audizione al Senato australiano ha candidamente ammesso di aver dato ai propri dipendenti un lotto speciale di sieri, diverso da quello destinato al popolo bue: https://www.thegatewaypundit.com/2023/08/bombshell-pfizer-spokesperson-admits-during-australian-senate-hearing/

    È ora che tutti si sveglino, non solo noi complottisti conclamati, e che capiscano che siamo nelle mani di una banda di criminali.
    Disobbedire, resistere, boicottare.

    Alessandro Fusillo.
    .
    IL TAR LAZIO E LO SCARICABARILE DELLA SCIENZA Con una sentenza alquanto bizzarra il TAR del Lazio (https://www.giustizia-amministrativa.it/portale/pages/istituzionale/visualizza) ha respinto il ricorso di un gruppo di operatori sanitari, assistiti da un valente collegio di difesa, che avevano chiesto ad AIFA l’accesso alla documentazione scientifica, presentata dalle case farmaceutiche, atta a dimostrare che i cosiddetti “vaccini” contro il morbo Covid-19 sono sicuri ed efficaci. Facciamo un passo indietro. Quando AIFA ha autorizzato l’immissione in commercio dei ben noti sieri sperimentali ha previsto, come sembrerebbe ovvio, che entro determinate date le case farmaceutiche presentassero degli studi clinici per confermare l’efficacia e la sicurezza dei farmaci in questione. La determina per il ben noto Pfizer-Comirnaty è consultabile sul sito ufficiale degli “scienziati” governativi: https://www.aifa.gov.it/documents/20142/1281388/DETERMINA_154-2020_COMINRATY.pdf. Le altre determine sono sostanzialmente identiche. Gli operatori sanitari della causa decisa dal TAR Lazio, visto che sono stati obbligati ad inocularsi il siero sotto la minaccia di perdere il posto di lavoro o il diritto di esercitare la propria professione, hanno presentato un’istanza di accesso civico agli atti della pubblica amministrazione chiedendo ad AIFA di dare loro una copia degli studi in questione. AIFA, dopo aver tentato di resistere con una serie di cavilli procedurali, ha ammesso di non essere in possesso degli studi chiesti dai ricorrenti perché li avrebbe EMA, cioè la European Medicines Agency, l’equivalente europeo di AIFA. L’agenzia nostrana, così traspare dalla sentenza del TAR, non ne avrebbe nemmeno una copia: è all’oscuro degli studi sulla sicurezza e l’efficacia dei “vaccini” che pure continua a raccomandare, per sentito dire, si può concludere: perché glielo assicura EMA. Facile, si dirà. Basta chiedere gli studi direttamente alla fonte. Peccato che un altro gruppo di avvocati ci avesse già provato. Per sentirsi rispondere che gli studi sulla sicurezza e l’efficacia dei “vaccini” anti Covid-19 sarebbero coperti dal segreto militare: https://notizie.virgilio.it/segreto-militare-sui-vaccini-report-sulla-sicurezza-negati-dall-ema-quali-sono-i-motivi-1529045 Si chiude così il cerchio dello scaricabarile. La Consulta ci ha detto che le autorità scientifiche ufficiali, come l’AIFA, sono infallibili e depositarie della verità. Se, quindi, queste autorità certificano che i vaccini sono sicuri ed efficaci il loro responso non può essere messo in dubbio. Le autorità scientifiche certificano la sicurezza e l’efficacia dei vaccini non perché lo hanno verificato, ma perché glielo ha raccontato EMA, tant’è che il TAR Lazio ha ufficialmente certificato che non sono in possesso dello straccio di un documento attestante che i sieri funzionino e non facciano male alla salute. L’EMA non è disponibile a pubblicare alcun documento perché i vaccini sono materia di segreto militare. Chi ne ha fatto le spese sono i tanti cittadini che, fidandosi di istituzioni corrotte e disoneste, hanno scelto di inocularsi con dei prodotti di cui non si sa nulla. Nemmeno Pfizer si fidava dei suoi stessi prodotti, visto che in una recente audizione al Senato australiano ha candidamente ammesso di aver dato ai propri dipendenti un lotto speciale di sieri, diverso da quello destinato al popolo bue: https://www.thegatewaypundit.com/2023/08/bombshell-pfizer-spokesperson-admits-during-australian-senate-hearing/ È ora che tutti si sveglino, non solo noi complottisti conclamati, e che capiscano che siamo nelle mani di una banda di criminali. Disobbedire, resistere, boicottare. Alessandro Fusillo. .
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